Storia della nostra Chiesa - Parrocchia Santo Spirito di Ferrara

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Storia della nostra Chiesa

Nascita e storia

Interno della Chiesa di Santo Spirito in Ferrara

Molte e interessanti  le notizie riportate nel documento sulla nascita e la storia della chiesa di Santo Spirito nel corso dei secoli (clicca sull'immagine o qui). Più recentemente, dopo il terremoto in Emilia del 2012 i frati francescani dell’immacolata (FFI), che l’Arcivescovo Rabitti dispose essere coloro che degnamente dovevano gestire la Parrocchia nel 2010, non si sono mai arresi e da allora, organizzando diverse iniziative con tutta la comunità e non solo, hanno raccolto e continuano instancabilmente a raccogliere fondi per ripristinare le ferite del sisma e metterla in sicurezza.
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Il 19 marzo del 2016 (grazie San Giuseppe!) la chiesa di Santo Spirito ha potuto riaprire le sue porte anche se con un accesso limitato a una sola navata e l'altare dedicato alla Madonna di Pompei.
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Dall'inizio del 2020 sono partiti i lavori di restauro e rifacimento degli impianti e la Parrocchia per la celabrazione delle S.Messe si è temporaneamente trasferita alla vicina Chiesa di S. Giovanni Battista in via Montebello. I lavori si sono oggi concluisi grazie a tutta la tenacia e nonostante le grandi difficoltà dovute alla pandemia da "Covid 19".
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Sabato 15 maggio 2021 c'è stata la riapertura totale di Santo Spirito. La cerimonia è iniziata sul sagrato alle ore 18.00 con la presenza dell'Arcivescovo S.E. Giancarlo Perego, cui è seguita la prima Santa Messa.
Per chi volesse rivivere l'intenso momento che ha accompagnato la riapertura, il video è disponibile qui.

"Il Signore ci benedica, ci custodisca, ci usi misericordia, rivolga a noi il Suo volto e ci dia la Sua pace".
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Nel 2022, a motivo di alcune dinamiche interne all’Istituto, legate al postcapitolo generale, i Frati Francescani dell'Immacolata (FFI) non riescono a mantenere aperto il convento di Ferrara e restituiscono la cura della Parrocchia di Santo Spirito all'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Dopo 12 anni di amorosa e zelante presenza dell'ordine religioso dei frati, ultimi di una lunga tradizione di ordini religiosi che hanno abitato il convento di Santo Spirito, la Parrocchia è stata affidata alle paterne cure di un Amministratore Parrocchiale, don Francesco Viali.
L'intera comunità, il Consiglio Pastorale e il Consiglio degli affari economici, tutti, unanimi esprimono il profondo dispiacere per la chiusura del convento e allo stesso tempo ringraziano i frati con grande stima e riconoscenza per tutto il lavoro fatto e la ricca spiritualità comunicata in questi anni. Parimenti, tutti attendono con spirito di accoglienza e fiducia il nuovo Sacerdote diocesano incaricato.
Qui una lettera apparsa su "Il Resto del Carlino".
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Il Sant’Antonio prodigioso di Santo Spirito
Uno rinomato storico francescano, residente in passato anche presso il convento di Santo Spirito, P. Teodosio Lombardi, all’interno di un’opera in 5 volumi  pubblicata verso la metà degli anni ’70 del secolo scorso, così ha lasciato scritto: Specialmente l’attuale chiesa di Santo Spirito, retta dai Frati Minori, doveva divenire il centro del culto antoniano a Ferrara. Si tratta di una pagina meravigliosa di storia che, per molti aspetti, dovrebbe essere scritta a caratteri d’oro. il cardinale Carlo Pio fece erigere e d adornare a sue spese il bellissimo altare di S. Antonio di Padova e lo consacrò nel 1652. Il suo stemma nobiliare si vede tuttora dipinta nell’ancona della cappella, meta continua di fedeli oranti. ‘Dall’anno 1647 - attesta il P. Fernando da Bologna - cominciò in questa Chiesa di S. Spirito la devozione al Glorioso S. Antonio di Padova, ad onore del quale si principò il giorno della sua Festa a fare una Processione per il Chiostro; cresciuto poi nel popolo il fervore verso il medesimo Santo, si diede principio a fare la suddetta Processione per la Città il giorno della stessa Festa, con gran concorso di persone; il che si è poi seguitato ogni anno.’ Pare che a quell’epoca rimonti l’artistica e miracolosa statua di S. Antonio, in legno, che si venera nel suo altare e che, secondo il racconto di testimoni oculari debitamente autenticato, mosse il capo, il giorno 13 giugno 1770, alla presenza del M. R. P. Gian Tommaso da Cento, ministro provinciale della Provincia di Bologna, dei religiosi Fr. Carlo della Mirandola e Fr. Benedetto da Ferrara, dei signori Pietro Verati, Giovanni Battista Filoni, Girolamo Roveroni, Filippo Iacobelli, Domenico Antonio Zaccaria, Vincenzo e Giovanni Battista Costabili, Anselmo Rolfini, Sante Talassi ed altri. ‘Essi videro accertatamente che il simulacro venerabile si muoveva, sporgendo all’infuori della sua nicchia con moto uguale poco sensibile nel centro della sua base; ma sensibile assai e considerevole al sommo vertice, ossia al capo del simulacro, durando tal movimento di ondulazione per lo spazio di 30 secondi minuti, ripigliando in seguito per quasi un quarto d’ora.’ Questi prodigiosi movimenti furono osservati dalle persone sopraddette, in diverse ore dello stesso giorno e un teste li notò anche il giorno seguente. La statua del Santo, in quei movimenti, ondeggiava in atto d’inchinarsi tutta unitamente col Bambino che teneva fra le braccia. Il racconto di questo prodigio, corroborato dal giuramento dei testimoni oculari, fu autenticato il 16 giugno 1770 dal notaio ferrare Leopoldo Castelvetri, figlio di Giovanni Battista.” (I Francescani a Ferrara, vol. V, pp. 21-23).
Fin qui il padre Teodosio il quale, riferendo di aver ricavato queste citazioni e i nomi proprio da quel preciso atto notarile, da lui consultato nell’archivio del convento, informa anche che il medesimo movimento fu visto nuovamente il 15 maggio 1808. Un altro dato considerevole da far risaltare è questo: dalla cronache nell’archivio del convento risulta che nel 1886 per la istituita novena predicata in onore del Patavino ci fu un concorso di 20000 (ventimila!) fedeli per la festa del Santo. Che grande devozione per sant’Antonio nel popolo di Ferrara e dintorni!
Sono passati poco più di 250 anni dal Miracolo di Sant’Antonio a S. Spirito, la volontà è quella di vivere la festa in arrivo riallacciandoci con la memoria a questi fratelli e sorelle nella fede che ci hanno preceduto, per ridare energia, per mezzo di questa devozione, alla nostra vita cristiana e alla nostra testimonianza missionaria sul territorio. L’anno scorso, nel 250° anniversario (1770-2020) la chiesa era chiusa per restauro. Durante il tempo della chiusura per i restauri la comunità lo ha pregato tutti i giorni per un esito rapido ed efficace dei lavori e siamo stati esauditi. Perciò il 13 giugno 2021 lo abbiamo ringraziato ricordando questo nostro segno della vicinanza del Cielo nell’immagine prodigiosa del caro “Santo dei miracoli e del mondo intero”. Ancora rimandata è la festa comunitaria a tavola, ma ci sarà la mensa liturgica! E anche la tradizionale pesca e la banda musicale, ...  Si quaeris miracula!
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